Il percorso di Benedetto nel mondo della musica e’ una bella storia da raccontare, gia’ il fatto che i primi passi vengano mossi rispondendo ad un annuncio sulla bacheca del liceo: “Cercasi cantante con doti di frontman”…sa’ di telefilm Americano, invece e’ realta’, rispondendo a questo annuncio nascono i “Preludio”, Rock band di Rivolta D’ Adda, i primi concerti sono proprio alle feste di fine anno scolastico, dove una volta capito’ di aprire per gli S.O.S. “save our soul” Band vincitrice di Rock targato Italia , da lì in poi gli S.O.S. di Marco “Bruco” Ferri, si porteranno appresso i “Preludio” per il loro tour , 60 date in Lombardia , ma con qualche tappa in giro per tutta Italia, fino a Sanremo giovani e Sanremo Rock dove ne verranno decretati i vincitori. Era la meta’ degli anni ’90, il web non esisteva ed in rete difficilmente si trova traccia di tutto cio’, erano tempi in cui i magazine e le fanzine specializzate del settore musicale indipendente, recensivano i “Preludio”, come una delle band piu’ interessanti dell’ ultimo ventennio, e Benedetto veniva accostato a vocalita’ sopraffine, su tutte quella del Maestro Demetrio Stratos, frontman degli “Area” e dei “Ribelli”.
Il momento piu’ alto del Rock Italiano, i “Preludio” apriranno come special guest in festival live per “Bluvertigo”, “Ritmo tribale”, “Rats”, “Timoria”, Francesco Renga, Megajam5, anni in cui si smontava il palco, caricando ampli e la piu’ pesante strumentazione mai esistita, su auto proprie e furgoni, si tornava alle 5 del mattino ed alle 6 si andava a lavorare in ortofrutta all’ Ipercoop…e’ sih , questo voleva dire essere Rock, non si guadagnava per viverci e solo i figli di papa’ o ricchi di famiglia, potevano permettersi di dormire il giorno seguente.La scena era pero’ ai titoli di coda, Benedetto avvertiva nelle band locali una dilagante demotivazione, mentre in se stesso, nutriva l’ innato bisogno di scrivere inediti, questo lo portera’ a fare l’ esame come “compositore” i S.I.A.E. a Roma, 1998, docente tale sua Maesta’ Gino Paoli, risultato: superato con il massimo dei voti, nell’ incontro Benedetto suonera’ chitarra acustica, basso elettrico armonica a bocca e pianoforte, si presentera’ a Paoli ammettento con schiacciante schiettezza: “ Maestro, io suono di tutto e tutto male…ma sono pieno di idee…forse troppo”, il Paoli apprezzando, rispondera’: scrivi molto bene, e questo e’ cio’ che interessa.
Il resto e’ il presente.
Quando hai deciso di dedicarvi alla musica e perché?
La passione per la musica e’ scattata come una scintilla, avevo 10 anni, sul sedile posteriore della Ritmo di mio cognato Danilo, si tornava da lunghi viaggi, macinava chilometri con quella pazza auto, si ascoltavano musicassette, nastri di ogni genere, fino a farli consumare, ma il mio preferito era “Oro incenso e birra” di Adelmo “Zucchero” Fornaciari, per “Solo una sana e consapevole libidine”…davo fuori di matto, ma una sera, tornando dalla montagna (Moena, Dolomiti), ascoltai “We are the world” U.S.A. for Africa, scritta da Michael Jackson, quando Springsteen entro’ nel ritornello, per me fu’ il fuoco, mi dissi: “Devi fare qualcosa di buono”.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontateceli.
Se in casa c’ era gente, mi chiudevo in camera, entravo nel mio mondo, mettevo un CD dei Guns’n’ Roses o di Bon Jovi, Iron Maiden , Metallica, imbracciavo qualsiasi cosa assomigliasse ad una strumento, ricordo che una sera, mio zio entro’ per avvisarmi che era pronta la cena, credo di aver cambiato tutte le sfumature di colore dal rosso al fucsia sul viso dall’ imbarazzo, del resto avevo in mano l’ antenna della TV (tubo catodico), era il mio microfono, ed io ero Axl Rose nel bel mezzo di un concerto a Los Angeles, non era poi così male viaggiare con la mente… poi mio zio rispose alla fatidica domanda: ” Bene? dov’ e’? No, e’ di la’ che fa i soliti versi, con su quei casinisti che suonano a dorso nudo tutti sudati”…Ah, tutto ok…dai che la minestra si raffredda!
Benedetto Alchieri ha già un Canale VEVO!
Attiva il tuo canale VEVO
Qual è il tuo genere musicale?
Pop Rock, con sfumature soul e R&B, mi piace tutta la buona musica, quella fatta bene, non disdegno i vocalist inseriti nei brani Dance dei bravi DJ, hanno enormi qualita’ e preparazione, ma i brividi non li ricevo dai virtuosi, troppo didattici, mi emoziono nell’ ascolto di chi si sforza di comunicare, si mette a nudo e leva la maschera. Ho un messaggio per le nuove generazioni: “Non esiste solo il rap, o la trap, va bene e’ il vostro presente ed e’ giusto viverlo, ma non limitatevi, andate oltre, la cultura va cercata, non la passano piu’ liberamente e voi fareste un grosso errore a restare fermi in una pozzanghera, quando c’ e’ un oceano in cui fare il bagno”.
Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Lenny Kravitz
Ti stai già esibendo? Raccontaci se parteciperai a qualche evento.
Si, valuto ogni proposta, le porte della mia mente sono aperte, se un contesto mi affascina non rifiuto, non ho pregiudizi, sono stato nei pub, nelle discoteche, nelle bettole, nei centri sociali, negli oratori, una cosa che mi sorprende e mi affascina ultimamente e’ la notevole richiesta di partecipare a conferenze e concerti nelle scuole, per portare la mia esperienza di vita e di operatore sociale, vedere i bambini che cantano a memoria una mia canzone e’ un grande compenso! Non importa la location, o se c’ e’ poca gente, se avverto che posso dare qualcosa di buono, anche solo ad una manciata di persone, per me e’ come suonare a Sansiro, do’ tutto!
Che cosa ne pensi dei Talent Show?
Mi piacerebbero se si suonassero solo inediti, subito dall’ inizio, sarebbe produttivo, ne trarrebbe giovamento tutto l’ indotto musical culturale, invece rimanere imbalsamati sulle cover no, lo trovo controproducente, non a caso i partecipanti durano poco o niente. Mi sembrano volutamente dei programmi per mettere in evidenza i giudici, piuttosto che gli artisti. Ma attendo di essere smentito.
Cos’è la musica per te?
Emozionare, comunicare e divertirsi, ballare, fino a lasciare un ricordo di te, in grado di “beffare la morte”.
Descrivi il vostro singolo in 3 parole.
Di color arcobaleno.
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
tra circa un mese, su VEVO caricheremo “AmoVaiano” , nuovo singolo scritto per il mio paese d’ origine, entro fine anno, conto di far uscire un CD album contenente circa 15 inediti, dal titolo “Oltre i miei difetti”.
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Certo, siamo cittadini del mondo, se qualcuno mai dimostrasse di apprezzarmi, andrei in capo al mondo stesso, per portargli il meglio che so fare, comunque mi piace avere radici, non rinneghero’ mai di appartenere a Vaiano Cremasco (CR), un paese della Pianura Padana di 3800 anime.
Comments are closed.