Cresciuto ascoltando la musica rock degli anni ’70, l’artista Guido Voza si racconta.
Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Non c’è stato un momento in cui ho deciso di dedicarmi alla musica, in un certo senso è stata sempre presente nella mia vita. Con l’acquisto del mio primo strumento musicale mi sono avviato verso questa strada.
Vivo in un piccolissimo paesino in provincia di Salerno, la musica è l’unico modo che
mi permette di evadere dalla monotonia, per questo dedico tutto me stesso alla musica.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?
A 12 anni acquistai il mio primo strumento,un basso, nella band di un mio amico mancava la figura del bassista. Dopo questa prima esperienza (cover band dei Greteful dead), ho collaborato con vari gruppi, dal reggae al Heavy metal ma sempre come chitarrista, fino agli inizi del 2015 dove ho deciso di intraprendere un progetto solista.
Qual è il tuo genere musicale?
Rock instrumentale con influenze di musica elettronica.
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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Sono cresciuto ascoltando musica rock degli anni 70, è inevitabile trovare nella mia musica influenze dei Pink floyd e della chitarra di David Gilmour, ma, l’artista che più mi ha influenzato in questi ultimi anni credo sia Joe Satriani. In varie recensioni hanno accostato la sua musica alla mia.
Hai mai pensato di mettere insieme una band per i live?
Certo, qualora si presentasse l’opportunità per alcuni concerti perchè no.
Che cosa ne pensi dei Talent Show?
A volte servono a far emergere un artista, mettiamo il caso di Stash dei Colors un artista di talento che senza l’aiuto dei talent sarebbe rimasto non dico nell’anonimato ma quasi, tantissimi altri casi servono alle major.
Che cos’è la musica per te?
In parte ho già risposto a questa domanda all’inizio.
L’impegno, il sacrificio, il suonare per ore ed ore sulla stessa canzone per trovare la nota giusta,
mi fa sentire utile, utile a me stesso, una persona migliore.
La musica è l’unico mezzo che in qualche modo mi permette di emergere. Varcare i confini.
Può sembrare strano ma non c’è nulla di sentimentale (come per tanti altri artisti) nel mio approccio alla musica,
ma solo autocompiacimento.
Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Non è un singolo
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Sto già lavorando alla stesura del nuovo album, amo dare un senso, un filo logico alla mia musica.
Come per il primo album incentrato sulla solitudine dell’essere umano rappresentato dall’albero in copertina Tènère e
dall’illusione come recita il titolo “Maya” dea dell’illusione nella cultura Induista, cosi’ farò nel secondo. Uscita prevista per Novembre/Dicembre 2016.
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Come descritto in questa intervista non avrei problemi a vivere un esperienza fuori dal mio paese.
Non desidero altro.
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